Nozioni di Musica

Il Pentagramma



Storicamente è nato il bisogno di definire una scrittura musicale facile da leggere e quindi un metodo per trasmettere e tramandare la musica non oralmente ma in un modo più preciso e soprattutto scritto (infatti tramandando la musica oralmente nel tempo si correva il rischio di avere inevitabili mutamenti del canto d'origine).
Col passare dei secoli si è identificato un sistema di cinque righe orizzontali e parallele chiamato Rigo Musicale o anche detto Pentagramma (dal greco penta che significa cinque e gramma linee). Tra queste cinque linee si trovano, naturalmente, quattro spazi ugualmente utilizzabili. Vedi anche (note sulle righe e note negli spazi).
pentagramma.TIF (1736 byte)
Per sapere a quali suoni corrispondono i vari pallini è necessario decifrare il simbolo collocato all'inizio del pentagramma chiamato chiave.


LA CHIAVE MUSICALE.



Per capire quali sono i nomi delle note dobbiamo rifarci al simbolo chiamato chiave che indica la posizione di una determinata nota di riferimento sul pentagramma.
La chiave più usata  è sicuramente la chiave di sol o anche detta di violino per la sua forma, la quale ci consente di individuare la posizione della nota Sol sul pentagramma. Bisogna sapere che le note un tempo ( e ancora adesso nella musica anglosassone ) anzichè chiamarsi do,re, mi, fa, sol, la, si, venivano chiamate con le lettere dell'alfabeto e quindi A ( la ), B ( si ), C ( do ), D ( re ), E ( mi ), F  ( fa ), G ( sol ). Per questo motivo la forma bizzarra della chiave infatti non è altro che una storpiatura della lettera G.
Una volta trovata la posizione della nota sol, e conoscendo la successione delle note (do, re, mi, fa, sol, la, si) possiamo facilmente risalire ai nomi degli altri suoni:



Non esiste comunque solo la chiave di violino. Esistono infatti altri due simboli ( la chiave di Fa e la chiave di Do) che spostati sulle linee del pentagramma generano altre sei chiavi:

1. Chiave di Basso


Questa chiave è una chiave di fa. Come quella di sol in origine era una lettera e più esattamente la F (corrisponde appunto al fa ). Ci consente di individuare la posizione della nota Fa sul pentagramma.
Le note in chiave di fa sono:
SCALA FA.TIF (2160 byte)

2. Chiave di Baritono



Anche questa è una chiave di fa. Come quella di sol in origine era una lettera e più esattamente la F (corrisponde appunto al fa ). Ci consente di individuare la posizione della nota Fa sul pentagramma.
Le note in chiave di fa sono:



3. Chiave di Tenore


La chiave di Tenore è una chiave di do (in origine era una C). Quindi ci insegna dove possiamo trovare il do sul pentagramma:
Le sue note sono:

SCALA Ten.TIF (1932 byte) 





4. Chiave di Contralto



Un'altra chiave di do è la chiave di Contralto e ci mostra che il suo do è sulla terza riga.
Le note in chiave di Contralto sono:
SCALA Contralto.TIF (1926 byte) 

5. Chiave di Mezzosoprano

Questa chiave è una chiave di do. Ci consente di individuare la posizione della nota do sul pentagramma.
 
Le sue note sono:

SCALA Mezzosoprano.TIF (1938 byte)




6. Chiave di Soprano

Questa chiave è una chiave di do. Ci consente di individuare la posizione della nota do sul pentagramma.


Le sue note sono:




SCALA sop.TIF (2024 byte)

7. La Chiave di Violino

Questa chiave è una chiave di sol. Ci indica la posizione del sol sul pentagramma. Vediamo in dettaglio come sono le sue note. 


Le Note sulle righe


Le note sulle righe sono cinque: mi, sol, si, re, fa.




Le linee si possono paragonare alle dita di una mano così il mignolo corrisponderà al  mi, l'anulare al sol, il medio al si, l'indice al re, e il pollice al fa.


Le Note negli spazi


Le note negli spazi sono quattro: Fa, La, Do, Mi.


Possiamo paragonare gli spazi che ci sono tra le dita della mano agli spazi del pentagramma e quindi tra il mignolo e l'anulare ci sarà il fa, tra l'anulare e il medio ci sarà il la, tra il medio e l'indice il do alto, e tra l'indice e il pollice il mi alto.

I valori e le pause


Oltre a conoscere l'altezza delle note dobbiamo conoscere come scrivere la durata di ogni nota. In musica infatti esistono alcuni simboli che aggiunti al punto (vuoto o pieno) identificativo dell'altezza della nota ci permettono di conoscerne la sua effettiva durata. Oltre a questo bisogna sapere che come nel linguaggio verbale esistono i segni di punteggiatura che contribuiscono a dare maggiore significato alle nostre parole nel linguaggio musicale esistono i silenzi ( pause ) che contribuiscono al significato complessivo del brano. Se proviamo a scandire i battiti, di una canzone, con le mani troveremo che anche i silenzi hanno una loro durata. Per questo motivo sia i suoni che i silenzi hanno una figura diversa a seconda della loro durata. L'unità di misura ( il grammo o il litro musicale ) è  il valore di un battito.

Il suono da un battito si scrive con un pallino pieno e una gambetta questa nota si chiama semiminima ( musicalmente detta nota da un quarto ):


quarto.TIF (822 byte)
al suono di un battito corrisponde la pausa:
quartopaua.TIF (692 byte)
La nota da due battiti ( deta minima o nota da due quarti ) corrisponde ad un tondino bianco con una gambetta:
2 qu.TIF (840 byte)
la relativa pausa è un trattino nero appoggiato sulla terza riga:
2 qu pa.TIF (736 byte)
Un tondino bianco senza gambetta indica il suono della durata di quattro battiti chiamato semibreve ( o nota da quattro quarti ):
4 qu.TIF (704 byte)
la pausa da quattro battiti è un trattino nero appeso sotto la quarta riga:
4 qu pa.TIF (770 byte)
Per rappresentare due suoni nel tempo di un battito si usa una figura ritmica composta da che chiameremo cellula raddoppiata:
2 8.TIF (858 byte)
ciascun suono dura mezzo battito e si chiama croma ( o nota da un ottavo ):
1 8.TIF (944 byte)
la sua pausa si scrive così:
1 8 pa.TIF (822 byte)


Il tempo e le battute.


Per una migliore e rapida lettura il pentagramma viene diviso da una serie di stanghette. Lo spazio che percorre tra una stanghetta viene denominato misura o battuta. Le battute sono come dei contenitori (tutti di grandezza uguale) all’ interno dei quali ci possono stare un numero indefinito di note la cui somma deve corrispondere al tempo scritto subito dopo la chiave di violino del primo pentagramma.



 

I tagli addizionali.


Abbiamo visto come si dispongono le note sul pentagramma. Nella normale esecuzione di un brano è facile usare più dei 9 suoni contenuti nel pentagramma e quindi dover "uscire" dal pentagramma; per far questo si utilizzano i tagli addizionali. Questi sono dei piccoli segmenti di linee immaginarie aggiunte al pentagramma per poter ospitare le note che, a causa della loro altezza, si collocherebbero al di fuori del pentagramma.
Nella maggior parte dei casi si usano 1 o 2 tagli, con alcuni strumenti si arriva però anche a 4 - 5 oltre a questo numero si usa scrivere scrivere le note sul pentagramma e poi metterci l'annotazione "8va" (l'esecuzione avverrà un'ottava più in alto se la scritta sta sopra il pentagramma, un ottava più i basso se sta scritta sotto il pentagramma).
i tagli add.TIF (2298 byte)


La Legatura di Valore

Quando due note di uguale altezza e di uguale nome per esempio due fa ( non fa e fa diesis) sono collegate da una specie di parentesi tonda messa per orizzontale, allora abbiamo una legatura di valore.
Con questa legatura le due note diventano una sola. E' molto utile quando ci troviamo a cavallo di due battute e ci serve un valore più grande di quello che può essere contenuto nella battuta.



Esempio


le note legate sono un si da un quarto e un si da due quarti con la legatura otteniamo un si da tre quarti

Nessun commento:

Posta un commento